STORIA DI BANZI -- 1700-1750
Domenico Pannelli, segretario dell'abate commendatario della Badia di S.Maria di Banzi, nel 1755 redasse le memorie del monastero bantino. In questa opera Pannelli racconta tutto il monastero di Banzi nei minimi particolari, ed è proprio grazie a lui che noi oggi possiamo sapere come era Banzi molti anni fa.
L'agglomerato di Banzi era costituito da un minuscolo casale sorto all'interno degli edifici badiali che, da circa un secolo, erano stati abbandonati in seguito alla costruzione di un nuovo convento. I banzesi vi entravano e vi uscivano mediante una porta, che di sera si richiudeva.
All'interno la vecchia casa abbaziale non ospitava più l'abate ma gli affittuari delle tenute badiali ed una nuova abitazione, costruita su un lato dalla facciata della Chiesa, da alcuni anni era la sede del Vicario.
Il popolo banzese era composto in tutto da 400 individui, la maggior parte dei quali lavoravano, per conto degli affittuari, nelle terre badiali ed abitavano in 82 casette, per loro appositamente costruite. Una parte di essi viveva nella Masseria del Cardinale (vicino la chiesa di S.Isidoro). Nel casale funzionava un mulino ed un forno per le esigenze dei suoi abitanti. Era un microcosmo che viveva all'ombra e sotto la protezione dei Frati Francescani, i quali andavano orgogliosi per aver da poco riedificata l'antica chiesa badiale e del fatto di avere nel proprio convento una scuola di noviziato a cui erano iscritti quasi trenta novizi e persino una fabbrica di panni per gli abiti dei frati.
Sopra, i ruderi della chiesa di S. Isidoro
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