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  Banzi
  Lettera al Ministro dell'Interno del Regno d'Italia
 

STORIA DI BANZI -- fine 1800 e inizio 1900

Ai Banzesi non stava bene appartenere, dal punto di vista amministrativo, a Genzano, e quindi scrissero una lettera al Ministro dell'Interno del Regno d'Italia:            
                           
A sua Eccellenza il Ministro dell'Interno del Regno d'Italia

                                                                    
ECCELLENZA

I sottoscritti cittadini di Banzi, frazione di Genzano in Basilicata, espongono a Vostra Eccellenza quanto segue:

La posizione topografica del paese, dove essi risiedono, è tale da lasciarli lontani dalla sede del Comune. Nel seno del consiglio di Genzano, della borgata Banzi, fanno parte tre soli consiglieri, in proporzione del numero degli abitanti, mentre genzano ne nomina diciassette.

La maggioranza municipale si costituisce, anche negli uffici, di soli cittadini genzanesi. Il capo dell'amministrazione è stato e sarà sempre di Genzano. La giunta si compone di consiglieri eletti da Genzano; e nessun bantino per quanto fosse capace ha potuto far parte del potere esecutivo municipale. Di qui nasce che tutto quanto concerne il pubblico servizio per la frazione di Banzi è addirittura negletto, onde la persuasione, convalidata da fatti, che la sede del comune tratti la frazione NOVERCALIBUS ODIIS.

Un vasto bosco fiorente per lussureggiante vegetazione di alberi e fruttiferi, fu nel giro di pochi anni distrutto: un valo di oltre 800 mila lire si ridusse come per incanto in una cifra irrisoria di poco superiore alle 30 mila lire. Si gridò allo scandalo allo sperpero, alla cattiva amministrazione.

Finalmente i nostri giusti lamenti trovarono ascolto presso l'Illustre signor Prefetto il quale per convincersi della verità dei nostri reclami, inviò sopra luogo un commissario nella persona dell'intemerato funzionario de signor Cafiero.





Agli inizi del 1900 Banzi divenne comune.


 



 
 
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