STORIA DI BANZI -- I secolo d.C.
Di fronte al Templum augurale in terris è stata individuata una Domus e delle terme pubbliche di notevoli dimensioni.
All'ingresso delle terme è stato ritrovato il mosaico di ROMANIUS.
Durante gli scavi nell'Orto dei Monaci nel 2005/6 sono stati individuati i resti di una domus e di una struttura termale. La domus e le terme risalgono al I sec. a. C., e sono state costruite sul precedente abitato daunio.
Le terme con masaico
Tra gli ambienti delle terme sono stati individuati il calidarium e il tepidarum.
L'ingresso delle terme è pavimentato con mattonelle in terracotta con, al centro, un mosaico risalente alla prima metà del I sec. a.C.
L'iscrizione del moasico risulta molto frammentaria sul lato sinistro. Sono andate perdute due lettere. Queste due lettere sono la prima lettera di un cognome e la prima di un nome. Il cognome (prenome) scritto sul mosaico delle terme è, probabilemnte, di colui che gestiva le terme. Si legge che il nome è Romanius, un uomo che non era originario di Bantia. Era originario di una tribù di Lecce. Si pensa che sia un sacerdote, e qusto fa attribuire al luogo termale anche un luogo di culto.
La domus
In questo stesso periodo si imposta la domus. Siccome la domus era posta tra il tempio auguraculum e le terme, si pensa che sia la casa di un personaggio pubblico.
L'ingresso si colloca sul lato meridionale caratterizzato da un lungo portico. A ovest dell'ingresso si identificano quattro tabernae, di cui una dotata di secondo piano. In asse con il vestibolo vi è l'atrio tetrastilo, con colonne lisce ricoperte di intonaco rosso; al centro l'impluvium provvisto di canale di scolo delle acque. Nell'angolo nord-ovest dell'atrio vi era il lararium che ha restituito statuette femminili e di erote in terracotta. Sul fondo dell'atrio si apre un tablinum che immetteva nel giardino o peristilio. Ai lati sono i due oeci, da identificare probabilmente come triclinia. Tutti gli ambienti sono decorati con intonaci rossi e policromi.
Intonaci, pavimenti e decorazioni
La domus rinvenuta a Banzi ha un impianto canonico: le fauces aperte su una via principale, l'atrio tetrastilo con tetto compluviato e il tablinum sul fondo, fiancheggiato da due oeci. Le tabernae si affacciano sulla strada principale, tutte probabbilmente indipendenti dalla casa. Non è possibile, invece, stabilire se a nord del tablino si aprisse un giardino oppure un ampio peristilio. I pavimenti attualmente conservati sono in semplice cocciopesto, in opus signinum con tessere bianche e nere che diseganno talvolta semplici rosette e, in un caso, un reticolo di rombi.